Dubai o Qatar: dove conviene davvero investire

Investire in Qatar

Per la prima volta nella storia, il Qatar ha ospitato i mondiali di calcio, creando un’eco fortissima per la sua economia.

Ma dal punto di vista degli investimenti, il Qatar rappresenta davvero una potenza, capace di competere con la regina del momento, la vicina di casa, Dubai?

In questo articolo metteremo a confronto punto per punto i due Paesi, spulciando tassa dopo tassa, procedura dopo procedura, visto dopo visto, tutto quello che può essere utile per decidere dove investire il proprio portafoglio e riporre le aspettative di crescita economica.

Economia generale del Qatar

Il Qatar basa ancora fortemente la sua economia sul petrolio, mentre Dubai sta dimostrando anno dopo anno di volere dare spazio a turismo, settore immobiliare, e molti altri ambiti in fortissima crescita. Non è più un segreto che le riserve di petrolio non siano infinite: pertanto, il mercato deve spostarsi verso altri orizzonti.

Inoltre, il Qatar ha recentemente ricevuto pesanti critiche per le violazioni compiute a livello umano, atti impensabili e inimmaginabili nella legalissima Dubai, dove le risorse umane sono sempre valorizzate, anche alla luce del fatto che gli expat che vivono nel Paese sono il 90%, contro il 10% di popolazione interna.

Tassazione a Dubai e in Qatar: il confronto

Il Qatar non ha imposte sul reddito delle persone fisiche: pertanto, non sono imponibili i redditi da lavoro dipendente.

Ciò non vale per il reddito d’impresa o di attività professionali: i redditi percepiti da persone fisiche o giuridiche residenti in Qatar sono soggetti all’imposta con un’aliquota del 10%.

Confrontata con numero di cosiddetti Paradisi Fiscali, o che almeno appaiono tali, ecco che il sistema fiscale del Qatar non pare premiare chi desideri investire nel suo suolo

Nel dettaglio, la tassazione delle persone giuridiche in Qatar è la seguente:

– le persone giuridiche registrate dallo Stato (General Tax Authority – GTA) sono assoggettate alla normativa sul reddito statale;

– le persone giuridiche registrate nel Qatar Financial Centre (QFC), centro finanziario e commerciale onshore sito a Doha, sono assoggettate ai regolamenti QFC, contenenti specifiche regole ed agevolazioni fiscali.

La base della tassazione in Qatar è territoriale, pertanto, solo gli utili prodotti nel Paese sono soggetti ad imposta.

Inoltre, le società sono esenti da imposta se sono di proprietà di azionisti del Qatar fiscalmente residenti in Qatar e nella misura degli utili attribuibili ai cittadini degli altri paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) – ovvero Bahrain, Kuwait, Oman, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti – che sono fiscalmente residenti in Qatar.

Con questi numeri, il Qatar non può, quindi, essere considerato certo un Paese che supporta gli investimenti.

Di contro, Dubai non prevede imposte per le persone fisiche e nonostante la recente introduzione della Corporate Tax, rimane comunque più conveniente, sia per percentuale (9% contro il 10% del Qatar), sia per applicabilità (come si può approfondire leggendo come funziona la Nuova Tassa degli EAU). Senza dimenticare, ovviamente, che a Dubai è possibile costituire società completamente esentate dalla tassazione.

IVA: come funziona a Dubai e in Qatar

Nel 2016 il Qatar ha siglato, accanto agli altri stati membri, l’accordo quadro del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) in merito all’Imposta sul Valore Aggiunto. In base a questo accordo, l’IVA viene introdotta e regolata dalla normativa interna di ciascuno stato firmatario, nel rispetto dei parametri fissati nell’accordo in esame. Tuttavia, ad oggi, non è ancora stata stabilita la data ufficiale dell’introduzione dell’IVA.

Anche in merito a questo tema, Dubai sta un passo avanti al Qatar, poiché, l’IVA, introdotta nel 2018, prevede moltissime esenzioni ed agevolazioni, oltre al fatto che l’aliquota, quando prevista, è pari solamente al 5%.

Aprire una società: differenze tra Qatar e Dubai

Gli investimenti diretti esteri in Qatar sono regolati dalla Legge 13/2000 (“Qatar’s Investment Law regulating the investment of foreign capital in economic activities”) e successive modifiche, la quale prevede all’art. 2 che gli investitori stranieri possano investire in ogni settore dell’economia (salvo alcune eccezioni, ovvero, il settore bancario, assicurativo, immobiliare e agenzia commerciale e sistemi di sicurezza/difesa), a condizione che le attività di impresa vengano esercitate in collaborazione con soggetti locali (individui di nazionalità qatarina, ovvero società le cui quote siano detenute interamente da cittadini qatarini), ai quali è riservata una partecipazione maggioritaria. 

Pertanto, in Qatar l’impresa commerciale è consentita agli stranieri solo in modalità di partnership con almeno un socio qatarino di maggioranza e, pertanto, la proprietà estera e, quindi, straniera potrà essere, al massimo, pari al 49%.

Niente di più lontano dalla realtà emiratina di Dubai, dove gli investitori esteri possono possedere la titolarità al 100% della costituenda società.

Inoltre, per costituire una società a Dubai tutto ciò che è necessario è unicamente il possesso di una licenza specifica che può essere di tre diverse tipologie: import/export; industriale, utilizzata per aprire attività industriali o manifatturiere, suddivise per produzione interna e produzione export; professionale, comprendente tutte le attività legate alle libere professioni e al mondo dei servizi.

Il rilascio di tale documento avverrà, ovviamente, solo se avvallato dall’autorevolezza di chi lo richiede, ma senza alcuna ingerenza da parte delle autorità centrali che, a differenza di quanto appare accadere in Qatar, lavorano costantemente per implementare l’afflusso di portafogli nel Paese.

Investire all’estero: ecco perché conviene aprire una società a Dubai (e non in Qatar)

Per tutto quanto esposto, lungi dall’essere il Qatar un luogo conveniente dove investire, ecco che l’unico Paradiso Fiscale dei nostri giorni è Dubai. I motivi sono molteplici: innanzitutto, il governo centrale emiratino supporta, da sempre, al 100%, gli investimenti esteri, tramite sostegni validi ad attrarre sempre più i leader di ogni settore nel proprio mercato; in secondo luogo, agli investitori stranieri sono date moltissime possibilità di investimento, senza troppi vincoli e, in taluni casi, con la possibilità di possedere in totale autonomia il 100% di proprietà della propria società; in terzo luogo, il sistema fiscale di Dubai, grazie alle sue Free Zone completamente detassate, non prevede alcun tipo di tassazione; inoltre, il mondo del lavoro a Dubai è strutturato alla perfezione per permettere ad ogni business di crescere esponenzialmente (per approfondire il tema di come si lavora a Dubai, leggi il relativo articolo già pubblicato); e ancora, la burocrazia emiratina è tra le più snelle del pianeta, con regole chiare, precise e fisse; per non parlare delle infinte possibilità offerte dal mercato degli Emirati Arabi Uniti, che uniscono nel loro territorio, quale fiorente punto di incontro, tutta l’economia orientale e occidentale, avendo fatto di Dubai l’hub finanziario internazionale più performante del globo. Insomma, i vantaggi di investire a Dubai sono innumerevoli.

Vuoi sapere come investire a Dubai nella tua società? Il consiglio è di leggere con attenzione questo contenuto dove spiego come aprire una società a Dubai e di affidarti a chi è esperto di questo preciso settore del company setup e solo a Dubai.

Vuoi avere altre informazioni?

Cerca

Ultimi Post

Contattami

Daniele Pescara Consultancy è il responso alla richiesta della clientela internazionale più esigente.

Attraverso l’ufficio “One Stop Shop”, l’azienda propone la costituzione di società al 100% di proprietà del cliente e i servizi finanziari annessi.