Come previsto dalla legge degli Emirati Arabi Uniti, una società sita in una zona di libero scambio, chiamata Free Zone, può avvalersi della nomina di funzionari fiduciari per l’amministrazione e la gestione della propria azienda. Questi possono essere Nominee Directors, facenti le veci del dirigente in ambito amministrativo, o, nel caso specifico di Nominee Shareholders, azionisti fiduciari.
Il cosiddetto “azionista fiduciario”, agisce all’interno dell’azienda in qualità di terza parte legale, non correlata, ufficialmente registrata come titolare delle azioni, per conto dell’azionista effettivo della società: ciò protegge il proprietario beneficiario, o UBO, dall’essere pubblicamente associato ad una particolare società. Può trattarsi di una semplice preferenza personale, non volendo mettere a conoscenza il pubblico e la concorrenza commerciale delle decisioni di investimento del proprietario, oppure per non influenzare il movimento del titolo come risultato di tale proprietà.
Nell’ambito delle sue responsabilità, l’azionista designato viene elencato nel registro della società emittente delle azioni e presentato in contesti pubblici come proprietario effettivo di tali azioni. Spesso si tratta di un familiare o un conoscente fidato del beneficiario, oppure ancora di un professionista come un avvocato o un commercialista. Spesso capita che i ruoli di Nominee Shareholder e di Director Nominee vengano ricoperti dalla stessa persona, ma ciò non è vincolante.
Tra il direttore e il Nominee Shareholder viene stipulato un accordo fiduciario che garantisce, oltre alle responsabilità delle parti, pieno titolo gestionale e possesso delle azioni al Direttore beneficiario. A differenza della maggior parte dei documenti e dei registri aziendali, un patto parasociale è un documento privato e riservato: non vi è l’obbligo, pertanto, di esporlo in registri pubblici o renderlo disponibile a chiunque voglia ispezionare i registri statutari. Un patto parasociale può essere redatto dai soci o da un procuratore prima o dopo la costituzione della società e può essere modificato con l’accordo di tutte le parti coinvolte, o come altrimenti previsto dal patto.
Non vi sono regole che stabiliscono dove debba essere conservato questo documento, ma la maggior parte delle aziende ne conserva una copia, assieme agli atti statutari, presso la propria sede legale.
La portata dei poteri conferiti ad un azionista fiduciario, è disciplinata dall’accordo confidenziale stabilito tra le due parti, il patto parasociale. A seconda dei termini previsti da tale contratto, l’azionista può avere la facoltà di acquistare o vendere una parte delle azioni senza consultare il proprietario. Più spesso, il reale proprietario beneficiario conserva tutti i diritti di acquisto e vendita delle azioni, concedendo agli azionisti privilegi relativi ad eventuali sottoscrizioni contrattuali e alla gestione di potenziali diritti di voto associati alle azioni. Anche in questo caso, il beneficiario proprietario della società può scegliere di esprimere il voto su questioni specifiche, fornendo in genere dettagliate istruzioni all’azionista.
Un Nominee Shareholder non possiede azioni nella società, né, in alcun modo, ne beneficia.
Al momento della nomina, è tenuto a sottoscrivere una dichiarazione di fiducia, la quale attesta e dimostra che il soggetto non dispone di rivendicazioni legali sulle azioni societarie, proteggendo così il patrimonio del beneficiario. Questo documento viene richiesto dalla banca all’apertura del conto societario, attestando l’unico accesso autorizzato al beneficiario proprietario del conto. In questo modo l’azionista fiduciario non avrà accesso ad attività o conti bancari.
Certo è che, con la nomina di terze parti all’interno dell’azienda, vi sia il rischio di incorrere in alcuni pericoli:
In ciascuno di questi scenari, il rischio principale è quello di perdere la proprietà delle proprie azioni e la riservatezza acquisita, affrontando conseguenze di azioni non autorizzate e incorrendo in notevoli spese legali per mantenere vivi i propri diritti. Alla luce di queste possibilità, è di indubbia importanza la saggia nomina di queste figure, oltre all’accurata stesura del patto parasociale, che non solo devono essere competenti ed avvezzi alle mansioni loro incaricate, ma profondamente affidabili ed in alcun modo personalmente interessate alle azioni gestite dall’azienda.
La maggior parte dei contenziosi a Dubai possono venirsi a creare proprio tra queste figure. Alla luce di questa possibilità, è importante non andare al risparmio o ricorrere a scorciatoie, ma affidarsi, bensì, all’esperienza e professionalità di uno studio abilitato come il nostro.
Sono numerosi i motivi legittimi per i quali un beneficiario può decidere di avvalersi di un intestatario, sebbene i più comuni siano mantenere riservata la propria identità di proprietario di una società e rispettare il requisito che almeno un amministratore sia una persona residente nel luogo della costituzione di suddetta società. Inoltre, vi è la garanzia di totale anonimato nei confronti di terzi, impedendo alla concorrenza di sapere come e perché si sta operando con una nuova società, tutelando minori o soggetti diversamente abili e proteggendo i beni in caso di divorzio, oppure da possibili futuri creditori.
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