Il turismo italiano dell’ultimo anno ha mostrato un andamento piatto, non riuscendo a raggiungere i livelli pre-pandemici. I portafogli degli italiani sono sempre più leggeri e il concedersi una vacanza in famiglia, oramai, è un lusso che possono permettersi in pochi.
Vacanze troppo costose: gli italiani rinunciano al relax
Nel 2023, il settore turistico italiano ha mostrato segni di stabilizzazione, ma il recupero totale rispetto ai livelli pre-pandemici rimane un obiettivo lontano.
Nonostante gli sforzi per attrarre visitatori nazionali e internazionali, i dati dell’Istat rivelano che il numero totale di viaggi e pernottamenti è rimasto pressoché invariato rispetto all’anno precedente, con un notevole calo rispetto al 2019, anno record per il turismo nel Paese.
Gli indicatori turistici principali rimangono stabili nel 2023, con un totale di 52,1 milioni di viaggi e 323,6 milioni di pernottamenti registrati.
Tuttavia, questi numeri sono ancora significativamente inferiori rispetto al 2019, con una diminuzione del 27% nei viaggi e del 21% nei pernottamenti.
Anche i viaggi all’estero hanno visto una flessione del 35,6% rispetto al 2019, mentre quelli interni hanno registrato un calo del 24%.
Le vacanze più lunghe, con più di 4 pernottamenti, hanno subito una diminuzione del 19%, mentre quelle più brevi devono ancora recuperare quasi un terzo dei pernottamenti persi.
I dati dell’Istat evidenziano un dato preoccupante: la percentuale di italiani che hanno fatto almeno un viaggio nel corso dell’anno è in diminuzione, passando dal 19,4% nel 2022 all’18,7% nel 2023, lontano dal 24,2% registrato nel 2019.
Questo calo è attribuibile a diversi fattori, tra cui:
- l’aumento dei prezzi;
- l’inflazione;
- la perdita di potere d’acquisto;
- l’aumento dei costi alberghieri e ristorativi.
Il confronto tra le destinazioni turistiche tradizionali rivela una lotta serrata tra le località balneari e le città d’arte e borghi.
Le vacanze in montagna e campagna rimangono stabili, rappresentando rispettivamente il 25,4% e il 14,3% del totale.
Il 2023 ha visto un aumento delle vacanze culturali, con una forte diminuzione rispetto al 2019.
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