La Riforma Fiscale in Italia introduce il “Pignoramento Lampo”: l’unica salvezza è aprire un conto corrente a Dubai

pignoramento lampo in Italia

La Riforma Fiscale italiana del 16 marzo 2023 porta con sé cambiamenti sostanziali nella procedura di pignoramento e riscossione delle cartelle esattoriali. Queste modifiche, risultato del coordinamento tra gli istituti bancari e l’Agenzia delle Entrate, rendono più immediata e veloce l’espropriazione forzata, generando seria preoccupazione tra i cittadini del Bel Paese, che vedono i loro risparmi sotto attacco da parte di quelle stesse autorità, che dovrebbero, invece, proteggerli. Infatti, il Governo Italiano, sotto la guida del primo ministro Meloni, si è messo l’obiettivo di modernizzare l’obsoleta prassi della Riscossione, potenziando gli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.

Riforma Fiscale in Italia: la facilità di individuare i conti correnti per il Pignoramento Lampo

La brutta notizia per i contribuenti in ritardo con i pagamenti è che la nuova procedura introdotta con la Riforma Fiscale consentirà l’individuazione immediata del conto corrente bancario o postale da pignorare.

Tuttavia, è importante sottolineare che il governo ha semplificato anche la depenalizzazione per gli evasori in stato di bisogno economico, creando una certa contraddizione (tipicamente, all’italiana!) che necessita di ulteriori chiarimenti.

Le nuove regole, incluse nella bozza della legge di delega fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri, dovrebbero entrare in vigore nel 2024 e rivoluzioneranno il sistema di imposizione fiscale.

In particolare, l’articolo 72-bis del DPR 603/1973 stabilisce le regole operative per il pignoramento presso terzi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Notabilmente, l’Ente impositore può procedere con un pignoramento in piena autonomia, senza l’approvazione del giudice dell’esecuzione.

Tuttavia, fino ad ora la procedura era rallentata dall’aggiornamento annuale dei dati bancari dei clienti, che non permetteva di avere un quadro economico reale e attuale dei contribuenti debitori.

La nuova Legge Delega Fiscale introduce un meccanismo di “razionalizzazione e automazione” per la gestione del pignoramento dei conti correnti bancari o postali.

Questa norma permette una maggiore coordinazione tra l’Agenzia delle Entrate e gli istituti bancari, fornendo al fisco l’accesso a tutti i dati reali ed effettivi del conto corrente e permettendo l’avvio del pignoramento appena il sistema rileva la disponibilità economica del debitore.

Il nuovo Pignoramento Lampo in Italia: la paura dei risparmiatori

Come anticipato, la Riforma Fiscale italiana sta portando significative modifiche nelle procedure di riscossione e pignoramento.

Una delle novità più rilevanti è la notifica di pignoramento presso terzi da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che rappresenta un cambiamento radicale rispetto al passato.

Con l’introduzione del nuovo sistema, dunque, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione avrà la possibilità di monitorare in tempo reale i flussi finanziari che transitano sui conti correnti, ottenendo così una conoscenza immediata e aggiornata sulla solvibilità del contribuente moroso.

Questo permetterà di accelerare la procedura di pignoramento, rendendo la riscossione più efficace ed efficiente, realizzando, appunto, il nuovo Pignoramento Lampo.

La cartella esattoriale svolge un ruolo centrale in questo processo. Essa costituisce un titolo esecutivo e concede al contribuente un periodo di 60 giorni dalla notifica dell’atto per contestarlo o procedere al pagamento delle somme dovute.

In genere, la validità di questo atto esecutivo si aggira intorno a poco più di un anno, trascorso il quale la Riscossione invia un nuovo atto di intimazione di pagamento prima di avviare la procedura di espropriazione forzata.

Secondo quanto riportato nella bozza della riforma fiscale, si prevede un’estensione del periodo di efficacia del titolo esecutivo. Questo porterebbe all’eliminazione del secondo passaggio di rinotifica dell’intimazione di pagamento, semplificando ulteriormente la procedura e permettendo una riscossione più rapida dei debiti.

È importante sottolineare che queste disposizioni sono ancora contenute nella bozza della legge delega e potrebbero quindi subire modifiche. Tuttavia, se dovessero essere confermate, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione ne trarrebbe un grande vantaggio, potendo velocizzare la riscossione dei debiti attraverso, appunto, un “Pignoramento Lampo”.

Pignoramento del conto corrente in Italia: come funziona

A fronte della verificazione del debito da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, uno dei rischi più temuti è proprio il pignoramento bancario, che può portare al blocco del conto corrente e creare serie difficoltà economiche.

Questa situazione può essere estremamente problematica per il debitore, poiché il blocco del conto corrente limita notevolmente la sua capacità di utilizzare i propri fondi per le spese quotidiane, compresi i bisogni di base, come l’acquisto del cibo per i propri figli.

Chiaramente, la difficoltà di accesso ai propri fondi può causare gravi disagi personali e stress finanziario, intaccando inevitabilmente anche le attività legate al debitore, compromettendone tutta la situazione economica.

Tra l’altro, prima di intraprendere il pignoramento bancario, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione svolge un’attenta valutazione della situazione economica del debitore.

I referenti, infatti, monitorano attentamente l’anagrafe dei conti correnti per identificare la situazione finanziaria complessiva del debitore: quindi, questo significa che le autorità provvedono ad una panoramica completa di tutti i conti correnti intestati al debitore, che sarà sottoposto ad un’analisi approfondita da parte delle autorità fiscali, sotto ogni aspetto, rischiando di aggravare ulteriormente le sue, già precarie, condizioni.

Quando viene effettuato il pignoramento in conto, poi, i problemi non riguardano solo le somme di denaro che vengono pignorate, ma si riferiscono anche al blocco totale del conto corrente stesso.

Chiaramente, malgrado trattasi di un Pignoramento Lampo, l’essere bloccati nella propria disponibilità economica crea enormi difficoltà finanziarie per il debitore, che si trova impossibilitato a utilizzare i propri fondi per pagare le spese quotidiane, gestire i pagamenti ricorrenti o affrontare eventuali emergenze finanziarie.

La mancanza di liquidità, inoltre, può influire negativamente sulla qualità della vita e causare una serie di inconvenienti.

Per affrontare questa situazione difficile, è fondamentale cercare assistenza legale e consulenza finanziaria adeguata. Un professionista esperto potrà guidare il debitore attraverso le opzioni disponibili e aiutarlo a sviluppare un piano per affrontare il debito in modo strutturato.

Pignoramento Lampo in Italia: per evitarlo devi aprire un conto corrente a Dubai

C’è solamente un modo per sottrarre un proprio conto corrente dalle grinfie delle autorità fiscali italiane, ovvero, aprire un conto corrente, personale o societario, a Dubai.

Infatti, accendendo un conto corrente estero, quest’ultimo non sarà sottoposto ai controlli delle autorità fiscali nazionali, malgrado la legge preveda di denunciarlo ai fini delle dichiarazioni fiscali annuali.

Tuttavia, non è sufficiente solamente accendere un conto offshore, poiché se quello che il risparmiatore cerca è la massima privacy, dovrà scegliere di aprirlo unicamente a Dubai.

Ovviamente, viene da chiedersi come mai proprio e solo negli Emirati Arabi Uniti: la risposta è presto detta.

La privacy e la protezione dei dati personali sono elementi di estrema importanza quando si apre un conto corrente estero.

Nel contesto fiscale, nonostante gli Emirati Arabi Uniti siano firmatari del Common Reporting Standard (CRS), lo standard per lo scambio automatico di informazioni fiscali tra le autorità internazionali, il Paese è un’eccezione unica in quanto garantisce una totale schermatura dei dati personali e aziendali dei soggetti residenti sul suo territorio.

Questa sicurezza è sostenuta dal Codice Penale degli Emirati Arabi Uniti, in particolare dall’articolo 379, che stabilisce che tutti i dati personali possono essere comunicati e trasferiti a terzi solo con il consenso scritto della persona o dell’azienda interessata. La violazione di questa normativa costituisce un reato punito con una multa di 20.000AED, la detenzione per un periodo di almeno un anno o entrambe le sanzioni cumulate.

Ciò significa che le informazioni personali e societarie dei titolari di conti correnti a Dubai, ivi residenti, sono protette e non possono essere divulgate o trasferite a terzi senza il loro consenso esplicito, nemmeno alle Autorità Fiscali di altri Paesi, come l’Italia.

Questa disposizione legale fornisce una forte garanzia di privacy e riservatezza per coloro che scelgono di aprire un conto corrente nell’Emirato.

In un contesto in cui tutti i Paesi del globo (ad eccezione della Costa Rica, decisamente poco attraente dal punto di vista fiscale) hanno aderito allo scambio automatico di informazioni fiscali, gli Emirati Arabi Uniti si distinguono per la loro rigorosa protezione della privacy dei propri clienti.

Aprire un conto corrente a Dubai: l’unica sicurezza per proteggere il portafoglio

L’apertura di un conto corrente a Dubai è, quindi, oggigiorno sempre più gettonata: alla luce del carico fiscale sempre più opprimente e della menzionata Riforma Fiscale, i risparmiatori italiani corrono ai ripari spostando i loro beni a Dubai.

Proprio per questo gli Istituti di Credito emiratini cominciano a selezionare molto attentamente i loro futuri correntisti, scegliendo solo coloro che paiono maggiormente credibili e solvibili.

Ecco perché, sempre di più, è fondamentale affidarsi ad un consulente che vive ed opera direttamente da Dubai, conoscendo il territorio e l’iter di apertura del conto corrente, al fine di assicurarsi un valido contatto già noto alle banche emiratine.

La scelta, dunque, deve ricadere su un professionista serio e referenziato, che sia accreditato direttamente presso i principali Istituti di Credito del Paese, proponendo un servizio sicuro e a 360 gradi.

La Daniele Pescara Consultancy è il partner scelto dai più oculati investitori italiani, e non solo, poiché non solo opera una due diligence ad hoc per ogni cliente, esaminando quale sia la tipologia di conto corrente migliore per le sue esigenze, ma propone la Garanzia “Soddisfatto o Rimborsato”, assicurando la, sempre più ambita, apertura del conto corrente, personale o societario, a Dubai.Ecco, allora, perché per evitare i rischi di un Pignoramento Lampo e, ancor prima, di essere sottoposti al continuo controllo da parte delle autorità fiscali italiane ed internazionali, con possibili conseguenze nefaste per il singolo risparmiatore e la sua intera famiglia, l’unica soluzione è aprire un conto corrente a Dubai.

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