Apri il portafoglio, arriva una nuova tassa sul tuo fatturato. Il governo italiano non sa più come arricchirsi. Andiamo a scoprire la nuova tassa universale, quella che colpirà il fatturato di tutte le realtà tech: così, anche se nata per colpire i colossi del settore, finirà per soffocare le piccole e medie imprese italiane.
Web Tax: la Manovra del Governo Soffoca PMI e Startup
Il governo italiano sta attuando significative modifiche alla digital service tax (precedentemente nota come web tax) nella manovra finanziaria 2025.
Questi cambiamenti potrebbero avere un impatto negativo sulle piccole e medie imprese italiane, comprese le startup e le scaleup, piuttosto che colpire i grandi colossi tecnologici.
Sì, tutti gli operatori del settore sarebbero sottoposti alla tassa: nessuno è escluso, influencer, youtuber, commercianti online, o persino macellai che vende online, tutti saranno soggetti alla web tax.
Secondo Netcomm, il Consorzio del commercio digitale in Italia, negli ultimi anni il Paese ha introdotto un’aliquota del 3% sul fatturato delle aziende che operano nel settore digitale, con l’intento di garantire un gettito fiscale equo.
Tuttavia, la proposta di eliminare il limite di fatturato di 750 milioni di euro a livello globale e di 5,5 milioni in Italia rappresenta un duro colpo per le PMI, già gravate da costi operativi elevati.
Netcomm evidenzia che il settore dell’ecommerce in Italia ha generato un valore di oltre 133,6 miliardi di euro nel 2022, pari al 7% del PIL.
Grazie a questo valore, lo Stato ha potuto investire 49,6 miliardi di euro in servizi pubblici e infrastrutture, contribuendo al benessere collettivo e supportando lo sviluppo economico del Paese.
Per questo motivo, Netcomm si oppone fermamente all’estensione della digital service tax, affermando che tassare un settore già in difficoltà è una strategia errata.
Web Tax a tutti: le Opposizioni
Roberto Liscia, presidente di Netcomm, avverte che una tassazione aggressiva sul settore digitale non favorirà la crescita economica e potrebbe portare a doppie imposizioni e fuga di imprese all’estero.
È fondamentale che i decisori politici comprendano che un aumento del gettito fiscale può soffocare un settore cruciale per la ripresa economica dell’Italia, e si deve adottare una strategia che promuova la digitalizzazione anziché penalizzarla.
Anche Umberto Bottesini, imprenditore e fondatore di BlackSheep, concorda, sottolineando che le modifiche non miglioreranno una tassa già mal concepita, colpendo le PMI e le startup anziché i grandi colossi tecnologici.
Con l’eliminazione delle soglie di fatturato, l’imposta del 3% si applicherà a tutte le aziende che forniscono servizi digitali in Italia, indipendentemente dalle loro dimensioni.
Questa tassa, introdotta per colpire le big tech come Google e Meta, che generano oltre 2 miliardi di fatturato in Italia ma pagano solo poche decine di milioni in tasse, si è rivelata inefficace.
Bottesini osserva che invece di tassare i profitti, si è tassato il fatturato, colpendo così l’economia reale e i lavoratori del settore tecnologico.
Le nuove modifiche alla digital service tax rappresentano un paradosso, dato che il governo promuove le startup e le scaleup attraverso finanziamenti, mentre le penalizza con una tassa sul fatturato. Bottesini conclude affermando che sono necessarie politiche che incentivino gli investimenti nell’economia reale, favorendo lo sviluppo delle aziende, e spera che il governo prenda in considerazione queste preoccupazioni.
Investire a Dubai per salvarsi dalla Web Tax
Se il tuo fatturato è consistente e vuoi espandere la tua attività, ti vedrai costretto a trasferirti all’estero.
La prima meta? Dubai, per fuggire dall’ennesima imposta italiana.
Altrimenti, resterai qui e taglierai i costi legati alla digitalizzazione, riducendo la tua competitività.
E non è tutto: gli oneri della digitalizzazione, insieme al caro energia e alle materie prime, si sommeranno a questa tassa, rendendo ancora più pesante la gestione della tua attività.
C’è di più.
Con la web tax universale, si aggraverà anche il problema della doppia imposizione fiscale.
Ora, con un 3% in più sul fatturato – non sull’utile – il peso diventerà insostenibile.
Questo freno colpirà ogni azienda che punta alla transizione tecnologica, di cui il Bel Paese ha disperatamente bisogno.
I politici si riempiono la bocca di parole, ma dall’altra parte approvano tasse che affossano PMI e startup, senza curarsi dell’utile netto delle aziende.
Dal 2020, la web tax ha già portato 930 milioni di euro nelle casse dello Stato.
Con questo nuovo regime, le entrate potrebbero aumentare del 40-100%, traducendosi in circa 500-600 milioni di euro all’anno, sottratti dalle tasche delle PMI.
Ecco il peso concreto di una tassa universale del 3% sul fatturato.
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