Il governo degli Emirati Arabi Uniti è costretto ad intervenire con continue modifiche al sistema fiscale del Paese, vista la velocità con cui gli UAE si stanno sviluppando.
L’imposta sul valore aggiunto o IVA (VAT) negli Emirati Arabi Uniti è stata introdotta nel 2018, ed è stato un cambiamento epocale per le società operanti nel territorio.
Tuttavia, va da subito chiarito che, comunque, anche a seguito dell’introduzione dell’IVA, gli Emirati rimangono un Paese estremamente conveniente dove investire, in quanto:
- ci sono moltissime esenzioni ed agevolazioni;
- ci sono solo due aliquote, rispettivamente dello 0% e del 5%.
La guida per l’IVA a Dubai
Se vuoi aprire o hai già aperto una società a Dubai o in qualsiasi altro emirato, sia che essa sia situata in Mainland o in Freezone, dovresti conoscere la normativa IVA di questo Paese: è importante, infatti, sapere quali settori negli Emirati Arabi Uniti sono soggetti all’aliquota dello 0% o sono addirittura esenti da IVA per determinare la categoria della tua attività.
Per questo motivo ho voluto preparare questa guida, per aiutarti a dipanare tutti i dubbi e le false credenze sull’IVA a Dubai e, soprattutto, le false informazioni che consulenti tuttologi e youtuber improvvisati (che vantano di essere presenti sul territorio da anni ma che, concretamente, sembrano vivere sulla luna) continuano a fornire, con l’unico scopo di piazzare in modo maldestro una società a qualche malcapitato italiano, convinto di poter in questo modo evadere facilmente le tasse in Italia.
Le informazioni errate sull’IVA a Dubai
Negli ultimi mesi, infatti, troppe volte ho letto informazioni false o fuorvianti in merito.
Quelle più gettonate riguardano l’IVA (VAT) e la Corporate Tax (l’imposta sul valore aggiunto che entrerà in vigore da giugno 2023), in particolare quando si tratta di società costituite in Freezone.
Proprio ultimamente ho visto nei vari social, tali consulenti improvvisati che aprono società dichiarando più e più volte che “le società in Freezone non pagano l’IVA e non pagheranno la nuova Corporate Tax”.
Chi vi da questa informazione, non sa di cosa sta parlando e vi dice una mezza verità: ANCHE UNA SOCIETÀ COSTITUITA IN FREEZONE, POTREBBE DOVER PAGARE SIA IVA CHE CORPORATE TAX e, sicuramente, DEVE aprire la partita IVA (che come vedremo, non significa però pagare l’IVA).
Come funziona l’IVA a Dubai
In questo articolo, ti illustro tutta la tematica relativa alla VAT Registration (IVA), e ti spiegherò anche come evitare di cadere nella commissione del reato fiscale di evasione negli Emirati Arabi, dove le regole sono poche ma se non le rispetti sono guai seri.
Per quanto riguarda la Corporate Tax, ho già scritto due articoli guida, che puoi leggere ai seguenti link:
https://danielepescaraconsultancy.com/la-nuova-corporate-tax-tra-societa-in-free-zone-e-mainland
https://danielepescaraconsultancy.com/le-societa-in-freezone-dovranno-pagare-la-corporate-tax-del-9
Ora, invece, desidero approfondire il tema dell’IVA.
L’imposta sul valore aggiunto (IVA) è una forma di imposta indiretta imposta dal governo sulla maggior parte dei servizi o prodotti. Come già anticipato, è stata introdotta il 1° gennaio 2018 ed ha un valore del 5%, qualora sia da pagare.
Il motivo della sua introduzione è da ricercarsi nella volontà degli Emirati Arabi Uniti di reperire risorse da destinare alla riduzione dalla dipendenza economica derivante dal petrolio e da altri idrocarburi.
Ai sensi del decreto legge federale n. (8) del 2017 sull’imposta sul valore aggiunto, l’Autorità fiscale federale (ALS) ha suddiviso l’IVA in tre segmenti:
- aliquota 0%;
- aliquota normale del 5%;
- esente.
L’aliquota standard del 5% di IVA negli Emirati Arabi Uniti si applica a diverse categorie, quali ad esempio:
- Intrattenimento;
- Elettronica;
- Servizi turistici;
- Cibo e bevande;
- Utenze;
- Servizi di trasporto privato;
- Uniformi scolastiche;
- Affitto commerciale;
- Automobili;
- Gioielleria.
Si applica anche a tutti i servizi digitali, e-commerce, consulenza e servizi professionali, se il destinatario del servizio è una persona fisica o giuridica residente o avente sede non solo negli Emirati Arabi, ma anche in tutti gli altri Paesi della cosiddetta area GCC (Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar).
I fornitori che producono beni e servizi all’interno di queste categorie devono registrarsi presso la FTA (Federal Tax Authority) e presentare una dichiarazione IVA all’autorità dedicata alla fine di ogni periodo d’imposta.
Ci sono tuttavia delle soglie sotto le quali, le società sono esentate dal pagamento dell’IVA e dalla registrazione presso la FTA:
- se il fatturato dell’azienda è inferiore ai 375.000AED all’anno (pari a circa 100.000€)
- se le spese sostenute a vario titolo dalla società, per beni e servizi non esenti iva, siano superiori a 187.500 AED all’anno.
Il principale errore: confondere l’IVA allo 0% con l’esenzione IVA
Questo è l’errore più comune che vedo commettere: credere che le società in Freezone non siano tenute a pagare l’iva o ad iscriversi alla FTA, aprendo la partita iva (TRN/VAT number).
Come già detto, essere assoggettati al regime IVA, non significa per forza pagare l’IVA, poiché abbiamo, infatti, visto che vi sono due aliquote: 0% e 5%: pertanto, contrariamente, significa che dobbiamo richiedere ed ottenere il numero di partita iva e presentare le dichiarazioni iva periodicamente.
Quali sono i criteri che obbligano una società a dover richiedere la partita IVA?
Secondo la Federal Law, esistono cinque condizioni di base per determinare se una fornitura ricada o meno sotto l’ambito IVA negli Emirati Arabi Uniti:
- La fornitura deve essere inerente a beni o servizi;
- La fornitura deve essere effettuata da un soggetto passivo;
- La fornitura deve essere effettuata o ricevuta negli Emirati Arabi Uniti;
- La fornitura deve essere effettuata da un soggetto passivo che eserciti un’attività negli EAU (ovvero una società sita nel Mainland o in Freezone negli UAE che venda beni o servizi)
- La fornitura deve essere imponibile per definizione.
Differenza tra transazioni a tariffa zero e transazioni esenti IVA negli EAU
Transazioni a tariffa zero (o aliquota 0%)
Coloro che producono o commerciano beni o servizi sottoposti ad aliquota 0%, pur non dovendo pagare nulla, sono tenuti a registrarsi all’FTA ed ottenere il numero di Partita IVA, e devono, inoltre, presentare le dichiarazioni IVA, come succede in Italia.
Ai sensi dell’articolo 45 del decreto legge federale n. (8) del 2017, le categorie aventi l’aliquota a zero negli Emirati Arabi Uniti includono:
- Forniture per esportazioni di beni e servizi per Paesi esterni all’area GCC;
- Trasporti internazionali (e forniture correlate);
- Forniture di alcuni mezzi di trasporto terrestri, aerei e marittimi (quali aeroplani e navi);
- Metalli preziosi investment grade (come oro e argento con purezza 99%)
- Immobili residenziali di nuova costruzione, che devono essere forniti per la prima volta entro 3 anni dalla costruzione della proprietà;
- Fornitura di alcuni servizi educativi, relativi a beni e servizi;
- Fornitura di alcuni servizi sanitari, relativi a beni e servizi.
Parlando di società in Freezone, poi, si rende necessaria un’ulteriore specifica, la quale impone di introdurre il nuovo concetto di place of supply, ovvero il luogo di fornitura. Infatti, se la place of supply concerne gli Emirati Arabi, la società è tenuta a registrarsi all’FTA e a presentare regolari dichiarazioni IVA.
Dunque, è la place of supply che comanda e così:
- se una società in Freezone commercia beni materiali, e questi non toccano il territorio degli Emirati Arabi (come nel caso di una società che acquista merce in Cina e la distribuisce in Europa), le transazioni a ciò relative vengono definite out of scope e, pertanto, la società in questione non è tenuta a nessuna dichiarazione iva per le suddette transazioni;
- se, invece, una società in Freezone che commercia in beni materiali, fa passare queste merci dagli emirati arabi, siamo all’interno dell’imponibilità IVA.
Per ciò che concerne, invece, le società che propongono servizi: la place ok supply è sempre di default il territorio degli EAU e, pertanto, tutti coloro i quali possiedono una società in Freezone che fornisce servizi, siano essi digitali o meno, sono obbligati a richiedere la partita iva ed effettuare le dichiarazioni iva periodiche.
Tuttavia, è bene ribadire nuovamente che possedere la partita iva ed essere obbligati a presentare le dichiarazioni IVA, non significa dover pagare qualcosa (visto che una delle due aliquote è lo 0%!).
Pertanto, riassumendo per chiarezza, se possiedi una società di servizi, e superi i limiti di cui abbiamo poco sopra trattato (ovvero un fatturato che supera i 375.000AED o spese superiori a 175.000AED), dovrai registrare la tua società all’FTA e presentare le dichiarazioni IVA, al contrario di quello che qualche consulente farlocco ti ha, certamente, detto!
Occorre, poi, operare un’ulteriore distinzione tra società costituite nelle Free Zone e società costituite nelle cosiddette Designated Zone, che, per semplicità possono definirsi come Free Zone a statuto speciale. Senza approfondire troppo il tema in questa sede, ti rimando alla lettura di questo articolo specifico a riguardo per comprendere le differenze tra Free Zone e Designated Zone e quali implicazioni comportino ai fini iva.
Transazioni esenti IVA degli EAU
Le esenzioni IVA negli Emirati Arabi Uniti si applicano alle forniture che sono state dichiarate “esentasse” da tassazione aggiuntiva. Pertanto, i fornitori di beni e servizi che rientrano nelle categorie esenti da IVA non devono registrarsi per l’IVA negli Emirati Arabi Uniti o presentare dichiarazioni ai fini IVA.
A titolo esemplificativo, gli affitti a Dubai per le unità abitative sono inclusi nelle transazioni immobiliari esenti IVA.
Ecco l’elenco completo delle esenzioni IVA negli Emirati Arabi Uniti:
- Servizi finanziari, compresa l’assicurazione sulla vita e la sua riassicurazione, includendo anche i servizi finanziari che non sono condotti per una commissione esplicita, sconto, commissione, abbuono o corrispettivo simile;
- Edifici residenziali, diversi dagli edifici residenziali specificatamente ad aliquota zero;
- Terra nuda;
- Trasporto locale di passeggeri;
- Oltre a queste categorie, i turisti sono anche esentati dal pagamento dell’IVA per i prodotti che portano nel loro Paese. Tuttavia, i prodotti consumati durante il soggiorno dovranno essere pagati con IVA.
Se vuoi approfondire questo argomento, o hai dei dubbi sul tuo caso specifico, puoi scrivermi all’indirizzo e-mail [email protected].
Sarò felice di chiarire i tuoi dubbi sull’IVA e di presentarti le opportunità a te riservate aprendo una società a Dubai.
Se invece già hai una società a Dubai, il mio studio può seguirti e supportarti per tutto ciò che riguarda l’IVA, la contabilità e la gestione fiscale, legale e burocratica.