ISTAT dichiara quante Imprese hanno chiuso in Italia: tutti i numeri

Crisi Italia

L’ISTAT pubblica il suo ultimo rapporto ed è subito allarme generale: in Italia, gli ultimi anni sono stati segnati da una crisi senza precedenti e a farne le spese sono state e, oggi più che mai, sono le imprese. Dalla rilevazione ISTAT, infatti, emerge come in soli 4 anni, ben 280.000 imprese hanno definitivamente chiuso.

Rilevazione ISTAT: le imprese in Italia chiudono

Recenti dati dell’Istat hanno gettato luce sulla situazione delle imprese in Italia, evidenziando un quadro complesso degli ultimi anni.

La rilevazione, parte del Censimento permanente delle imprese, ha coinvolto circa 280.000 realtà imprenditoriali con almeno 3 dipendenti, focalizzandosi sul 85,1% del valore aggiunto nazionale.

Queste imprese, pilastri del sistema produttivo italiano, sono state oggetto di un’analisi che copre il periodo tra il 2018 e il 2021.

Imprese in Italia: la distribuzione

Il panorama imprenditoriale italiano si compone principalmente di:

– microimprese (78,9% del totale);

– seguite dalle piccole (18,5%);

– dalle medie (2,2%);

– e grandi imprese (0,4%).

La distribuzione geografica riflette una prevalenza settentrionale (50,7%), con il 28,7% nel Nord-ovest e il 22,7% nel Nord-est.

Al Centro si concentra il 21,3%, mentre il Mezzogiorno ospita il 27,3%.

Crisi imprese italiane: tutti i numeri

Tra il 2018 e il 2021, il numero complessivo di imprese è diminuito dell’1,2% (-12.000 unità), ma gli addetti sono aumentati del 3,8% (+480.000).

Questo paradosso indica un cambiamento nella struttura dimensionale delle imprese: una diminuzione delle microimprese e un aumento delle medie e grandi imprese.

Un elemento di positività emerge nel settore delle imprese familiari, che costituiscono l’80,9% del totale delle imprese con almeno 3 dipendenti, segnalando un aumento rispetto al 2018 (75,2%).

Tuttavia, la situazione complessiva è molto difficile.

Le difficoltà nel reperire personale qualificato sono evidenziate, con ostacoli come oneri fiscali e contributivi elevati (43,2% delle microimprese) e incertezza sui costi futuri (38,2%).

Queste sfide sono più marcate nelle imprese più grandi.

Inoltre, la crisi sanitaria ha portato un’ampia percentuale di imprese (51,2%) ad affrontare difficoltà nell’acquisizione di risorse umane.

Questo ha innescato un’analisi sulle spese aziendali, sottolineando che le imprese, nonostante le sfide, continuano a investire nelle risorse umane.

Il futuro appare intricato, con il 7,9% delle imprese che si prepara ad affrontare passaggi generazionali tra il 2023 e il 2025.

La gestione della transizione generazionale rappresenta una sfida significativa per le imprese, specialmente per quelle di medie e grandi dimensioni.

Il panorama imprenditoriale italiano riflette una complessa intersezione di sfide e opportunità.

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