Dubai è oggi una delle mete più ambite dagli investitori immobiliari internazionali. In particolare, l’affitto a breve termine tramite piattaforme come Airbnb sta attirando imprenditori e professionisti in cerca di alti rendimenti e vantaggi fiscali. Il mercato offre rendimenti immobiliari tra i più elevati al mondo, grazie a un mix di domanda turistica costante, fiscalità agevolata e crescita urbana continua. In questa guida analizziamo tutto ciò che serve sapere per iniziare a investire a Dubai, dalla normativa alle licenze, passando per le zone migliori e le strategie di gestione.
Panoramica del mercato degli affitti brevi a Dubai
Negli ultimi cinque anni, Dubai ha registrato una crescita esponenziale della domanda turistica, alimentata da eventi internazionali di rilievo come Expo 2020 e la COP28.
Questo trend ha reso il settore degli affitti brevi una delle opportunità più redditizie per chi desidera investire a Dubai.
Le autorità locali hanno favorito lo sviluppo di questa attività, rendendo la gestione delle case vacanza perfettamente legale e accessibile anche agli investitori stranieri, a condizione che vengano rispettate le normative stabilite dal DTCM (Dubai Tourism and Commerce Marketing).
Attualmente, il mercato degli affitti brevi a Dubai si distingue per alti tassi di occupazione, prezzi flessibili e una domanda costante proveniente da turisti, viaggiatori d’affari e nomadi digitali.
Per chi già possiede un immobile, oppure intende acquistarne uno con l’obiettivo di affittarlo tramite Airbnb a Dubai, i margini di guadagno sono concreti, misurabili e spesso superiori rispetto ad altri mercati immobiliari internazionali.
Quanto rende davvero affittare su Airbnb a Dubai
Affittare un immobile a breve termine tramite Airbnb rappresenta oggi una delle formule più redditizie per chi desidera investire a Dubai nel settore immobiliare.
I rendimenti variano in base alla zona, alla tipologia dell’immobile e alla sua gestione, ma in media si attestano tra il 6% e il 12% annuo netto.
Un bilocale arredato in una zona strategica come Dubai Marina, ad esempio, può generare un reddito lordo annuo tra 80.000 e 100.000 AED.
Sottraendo le spese di gestione come pulizie, manutenzione, utenze e, se previsto, il servizio di property management, pari a circa 20.000–25.000 AED, il rendimento netto effettivo può arrivare al 7–8%, spesso superiore a quello di un affitto tradizionale a lungo termine.
Molti investitori adottano una strategia flessibile, combinando affitti brevi nei mesi ad alta domanda (ottobre-aprile) con affitti mensili durante l’estate, quando l’afflusso turistico è più contenuto.
Questo approccio consente di ottimizzare l’occupazione dell’immobile e stabilizzare il flusso di cassa.
Va considerato inoltre che le piattaforme come Airbnb offrono visibilità globale e strumenti di gestione intuitivi, che facilitano l’interazione con gli ospiti anche da remoto.
In un contesto urbano in continua espansione e con una domanda turistica costante, questa modalità di investimento rappresenta una scelta concreta per chi cerca ritorni misurabili, sostenibili e fiscalmente vantaggiosi.
Le zone migliori dove investire per affitti brevi
Non tutte le aree di Dubai offrono lo stesso livello di redditività per gli affitti a breve termine. Alcune zone, grazie alla loro posizione strategica, alla forte domanda turistica e alla qualità dei servizi, garantiscono un equilibrio ideale tra accessibilità e rendimento.
Ecco le aree di Dubai più adatte e strategiche per investire in affitti brevi tramite Airbnb:
– Dubai Marina: affacci sul mare, vivace vita notturna e grande attrattiva per i viaggiatori più giovani;
– Downtown Dubai: vicinanza al Burj Khalifa e al Dubai Mall, ideale per turisti di fascia alta;
– Business Bay: quartiere moderno e ben collegato, particolarmente apprezzato da clienti business e viaggiatori corporate;
– Palm Jumeirah: zona esclusiva, perfetta per affitti di tipo luxury;
– Jumeirah Village Circle (JVC): in forte espansione, con prezzi più accessibili e ottimo potenziale di crescita, ideale per investimenti a medio budget.
Il prezzo di acquisto in queste aree parte da circa 600.000 AED per un monolocale, e può arrivare fino a 2–3 milioni AED per proprietà di fascia alta o con vista mare.
Chi desidera trasferirsi a Dubai può valutare inizialmente la locazione, così da acquisire una maggiore conoscenza del mercato prima di procedere con l’acquisto.
Normativa e licenze per affittare a breve termine
Per affittare legalmente un immobile su Airbnb, è obbligatorio ottenere una licenza rilasciata dal DTCM (Department of Tourism and Commerce Marketing).
Le opzioni disponibili sono due:
– licenza per privati: consente di registrare un immobile a nome personale e gestirlo direttamente come casa vacanza;
– licenza per società: indicata per chi desidera gestire più proprietà o operare in modo strutturato, con una presenza professionale sul mercato.
La registrazione dell’immobile come Holiday Home è un processo relativamente semplice, ma deve essere rinnovata ogni anno per mantenere la conformità.
È possibile operare sia come persona fisica, sia aprendo una società a Dubai (mainland o free zone), a seconda del volume e delle ambizioni dell’investitore.
È importante sottolineare che chi intende subaffittare un immobile (sub-rental) deve disporre di un contratto ufficiale registrato, con il consenso scritto del proprietario, e della licenza DTCM corrispondente.
Questo approccio regolamentato rende il mercato degli affitti brevi a Dubai sicuro, trasparente e accessibile anche per investitori stranieri.
Vantaggi fiscali e gestione dell’investimento
Uno dei principali vantaggi per chi sceglie di investire a Dubai è l’assenza di tassazione sul reddito da locazione.
Sia gli affitti a lungo termine sia quelli a breve termine non sono soggetti a imposte statali. Inoltre, tramite una holding o una società a Dubai, è possibile gestire più immobili beneficiando di una struttura fiscale efficiente, priva di IVA e imposte sul capitale.
La gestione dell’immobile può avvenire in autonomia, oppure essere affidata a un property manager.
Molti investitori preferiscono delegare la gestione completa a un’agenzia specializzata, che si occupa di tutto: dalla pubblicazione degli annunci online alla comunicazione con gli ospiti, fino al check-in, pulizie e manutenzione.
I costi medi di gestione per un affitto a breve termine si aggirano tra il 20% e il 30% del ricavo annuo.
Questo investimento consente di mantenere elevati standard qualitativi, ottimizzare l’occupazione dell’immobile e gestire l’attività anche a distanza, in totale serenità.
Investire a Dubai per affitti brevi è una scelta strategica
Investire a Dubai nel settore degli affitti brevi rappresenta oggi una scelta concreta e vantaggiosa per imprenditori e professionisti.
Tra rendimenti elevati, quadro normativo chiaro, totale assenza di tassazione sul reddito da locazione e possibilità di gestione anche da remoto, Dubai offre condizioni ideali per chi cerca stabilità e ritorni misurabili.
Che si tratti di acquistare un immobile da mettere a reddito oppure di avviare un’attività professionale di subaffitto, il mercato degli affitti brevi garantisce reali opportunità di crescita e un contesto favorevole per tutelare e far crescere il proprio patrimonio.




