Differenza tra lavoro in Italia e a Dubai
I primi dati di Gennaio 2023 sulla disoccupazione in Italia rivelano un tasso di disoccupazione totale che sale al 7,9% (+0,1 punti) e, quello giovanile, drammaticamente al 22,9% (+0,7 punti).
La diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, pari a -83mila unità) coinvolge uomini, donne e persone con più di 35 anni d’età; il tasso di inattività scende al 33,9% (-0,2 punti).
Numeri preoccupanti, questi, se stimati in una media globale degli ultimi anni durante i quali secondo l’ISTAT, Istituto Nazionale di Statistica, la disoccupazione in Italia è pari al 9,2%, mentre a Dubai, secondo il rapporto di GulfTalent, è solo del 2,5%.
Dopo Dubai Expo 2020, svolto per motivi pandemici nel 2021, la città degli Emirati Arabi Uniti ha visto un notevole aumento degli investimenti, sia pubblici che privati, che hanno portato ad una crescita dell’economia e del mercato del lavoro.
Nel 2023 Dubai si conferma la città del medio oriente, sempre inarrestabile, con un flusso costante di investimenti, già definita capitale mondiale del turismo.
Secondo il Dipartimento del Turismo e del Commercio Marketing di Dubai, il settore dell’ospitalità, infatti, contribuisce per il 14,9% al PIL della città, generando oltre 550.000 posti di lavoro.
Residenza a Dubai: i vantaggi fiscali
Dubai è una città che offre molti vantaggi fiscali per chi decide di lavorare nel suo territorio.
In particolare, non ci sono tasse sulla busta paga e non si pagano imposte personali.
Questo significa che il salario netto che si riceve a Dubai è molto più alto rispetto ad altri Paesi, tra cui certamente l’Italia, dove la tassazione è decisamente elevata.
Infatti, i lavoratori dipendenti sono soggetti ad una tassazione pressante.
L’aliquota massima dell’IRPEF può raggiungere il 43%, e ci sono numerose altre tasse e imposte che possono incidere sul reddito.
Questo ha un impatto significativo sulle finanze delle famiglie, con un salario medio netto di circa 1.500€ al mese (secondo i dati Istat di dicembre 2021).
In Italia, quindi, si registrano stipendi da fame uniti alla tassazione più alta a livello Europeo per i lavoratori dipendenti.
Tale regime fiscale soffocante pregiudica, oltre alla qualità di vita, anche la prospettiva nel conseguire sogni, aspirazioni e il desiderio di migliorare la propria condizione di vita, cancellando qualsiasi speranza di crescita dei contribuenti.
Diversamente, lavorare a Dubai offre la possibilità di investire e risparmiare denaro, grazie alla mancanza di tassazione sulle plusvalenze e sulle eredità: questo permette ai giovani lavoratori che decidono di trasferire la residenza a Dubai di poter risparmiare, accantonando del denaro e, perché no, avere delle aspettative interessanti per il proprio futuro, quelle che in Italia non possono più avere.
Visto Freelance: la soluzione per essere residente a Dubai!
Dubai è diventata una meta popolare per i lavoratori freelance che cercano di stabilirsi negli Emirati Arabi Uniti grazie alla facilità con cui si può ottenere una residenza.
Il Visto Freelance è disponibile per consulenti, artisti, professionisti tecnici e altri professionisti indipendenti e viene rilasciato in circa 20 giorni lavorativi.
Per ottenere il visto, è necessario presentare:
- una copia del proprio passaporto;
- una copia del contratto di lavoro o della lettera d’offerta;
- una prova dell’attività professionale svolta;
- un piano finanziario.
Il processo di ottenimento del Visto Freelance è relativamente semplice e veloce, offrendo molte opportunità lavorative in una città unica al mondo come Dubai.
La burocrazia a Dubai è molto snella, contrariamente che in Italia, ma ti consigliamo di affidarti ad un consulente accreditato, che conosca alla perfezione tutte le procedure e sappia supportarti a 360 gradi, poiché le insidie sono sempre dietro l’angolo.
Incappare in un errore burocratico a Dubai è pericoloso, poiché ne deriva il rischio di mandare a monte l’intera procedura, perdendo la possibilità di ottenere il visto per sempre.
Prospettive di carriera a Dubai
Dubai offre molte opportunità di lavoro e di crescita professionale grazie alla sua forte economia e alla presenza di numerose aziende internazionali.
Le aziende spesso offrono stipendi competitivi, pacchetti di benefici e opportunità di avanzamento di carriera.
Inoltre, ci sono numerosi programmi di formazione e sviluppo professionale per i lavoratori.
Secondo il sito web di The National, Dubai è stata classificata come la città più competitiva del Medio Oriente per la sua capacità di attirare e mantenere i talenti nel suo territorio.
Secondo il sito web di Arabian Business, poi, il settore delle tecnologie dell’informazione (IT) a Dubai offre particolari opportunità di sviluppo, con una forte domanda di professionisti qualificati in questo ambito.
Anche il settore finanziario è in costante incremento, capitanato dal DIFC (Dubai International Financial Centre) il cuore finanziario di Dubai e, di fatto, di tutto il Medio Oriente.
Il rinomato quartiere finanziario, infatti, è sempre alla ricerca di:
- avvocati;
- manager;
- trader;
- consulenti;
- professionisti altamente specializzati.
Come fare per ottenere la residenza a Dubai
Oramai è palese che ottenere il visto di residenza è fondamentale per chi desidera aprirsi a Dubai: per questo è fondamentale che le procedure siano seguite da chi è un professionista del settore.
Tutto l’iter burocratico di rilascio del visto, infatti, varia in base a diverse condizioni e, proprio per questo, non è possibile riassumerne gli steps poichè troppo specifici e inerenti alle singole esigenze degli utenti richiedenti.
E’ fondamentale, pertanto, affidarsi a chi è un vero esperto nel trattare questo tipo di pratiche: la Daniele Pescara Consultancy è l’unica realtà internazionale che all’interno dei propri pacchetti comprensivi di One-stop-shop integra già un anno di consulenza, atta a seguire spalla a spalla il suo cliente anche per le pratiche AIRE. L’omonimo finanziere veneto Daniele Pescara è il punto di riferimento nel settore dell’apertura di società a Dubai e di tutti i servizi fiscali e burocratici ad esse connessi, compresa la procedura di rilascio del visto di residenza.