Dal 2026, Dubai introdurrà in modo strutturato la Corporate Tax, segnando un passo decisivo verso un sistema economico internazionale sempre più trasparente, regolamentato e competitivo. L’Emirato continua a distinguersi come una delle giurisdizioni più vantaggiose per chi desidera investire a Dubai, offrendo opportunità concrete, stabili e in costante espansione a imprenditori e aziende internazionali. Scopriamo insieme perché questa evoluzione normativa contribuisce a rafforzare ulteriormente l’attrattività del mercato emiratino, senza compromettere i suoi storici benefici fiscali.
Cos’è la Corporate Tax a Dubai e perché è stata introdotta
La Corporate Tax a Dubai è un’imposta diretta sugli utili delle imprese, introdotta per allinearsi agli standard internazionali dell’OCSE e agli accordi BEPS (Base Erosion and Profit Shifting).
L’obiettivo di questa nuova misura fiscale è rafforzare la reputazione degli Emirati Arabi Uniti come hub economico trasparente, credibile e altamente competitivo per gli investimenti globali.
Questa riforma, attentamente pianificata e comunicata con largo anticipo, non compromette in alcun modo la convenienza di aprire una società a Dubai.
Al contrario, conferma la solidità giuridica del sistema emiratino e la sua visione imprenditoriale proiettata al lungo termine.
In un contesto globale in cui la certezza normativa rappresenta un valore strategico, Dubai si afferma come una delle giurisdizioni più stabili e affidabili al mondo per chi desidera investire a Dubai, avviare un’attività o trasferire la propria impresa in un ambiente dinamico e fiscalmente favorevole.
Aliquote fiscali previste nel 2026
A partire dal 2026, la Corporate Tax Dubai 2026 sarà applicata secondo un sistema fiscale equo, competitivo e coerente con gli standard internazionali.
Le aliquote previste sono due: un’aliquota dello 0% per i redditi netti annui fino a 375.000 AED, pari a circa 95.000 euro, e un’aliquota del 9% per i redditi che superano tale soglia.
Questa struttura conferma la volontà di Dubai di mantenere una delle tassazioni più basse al mondo, incentivando lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali, senza gravare sulle startup né sulle piccole e medie imprese.
La fiscalità rimane snella, semplice da applicare e orientata a favorire la crescita.
Numerose categorie di imprese continueranno a godere di esenzioni specifiche, a condizione che rispettino determinati requisiti.
Tra queste, rientrano le aziende registrate in Free Zone qualificate, gli enti governativi, i fondi sovrani e alcune organizzazioni no-profit che operano con finalità sociali o istituzionali.
Grazie a questa impostazione, la nuova normativa fiscale non rappresenta un ostacolo, ma piuttosto una conferma della solidità del sistema economico emiratino.
La tassazione rimane estremamente vantaggiosa per chi desidera investire a Dubai con una pianificazione fiscale chiara e orientata al futuro.
Chi è obbligato a pagare la Corporate Tax nel 2026
Dal 2026, la Corporate Tax a Dubai si applicherà alle imprese registrate negli Emirati Arabi Uniti che producono redditi imponibili.
Tra i soggetti obbligati rientrano le società costituite in Mainland e alcune aziende registrate in Free Zone, se operano con il mercato interno degli Emirati.
Sono invece escluse le società in Free Zone che lavorano esclusivamente con l’estero, gli imprenditori individuali al di sotto della soglia minima e le holding che rispettano specifici criteri di esenzione.
Per continuare a beneficiare dei vantaggi fiscali è essenziale una pianificazione strategica fin dalla fase di costituzione, specialmente per chi intende trasferirsi a Dubai con un’attività solida e ben strutturata.
Requisiti e adempimenti per le società a Dubai
L’introduzione della Corporate Tax a Dubai comporta alcuni adempimenti chiari e ben strutturati, pensati per garantire trasparenza e semplicità operativa.
Ogni società deve osservare le seguenti disposizioni:
– registrazione fiscale obbligatoria presso l’autorità competente, secondo le tempistiche indicate dalla normativa;
– tenuta contabile conforme agli standard internazionali (IFRS), con bilanci ordinati e facilmente verificabili;
– presentazione annuale della dichiarazione entro nove mesi dalla chiusura dell’esercizio fiscale.
Il sistema fiscale emiratino è progettato per essere snello, digitale e facilmente accessibile, offrendo importanti vantaggi pratici a imprenditori e professionisti.
Chi decide di aprire una società a Dubai nel 2026 potrà operare in un contesto regolamentato, moderno e perfettamente in linea con i principali mercati globali.
Anche dal punto di vista bancario, immobiliare e residenziale, Dubai continua a offrire strumenti vantaggiosi, consolidando la propria posizione tra le destinazioni più desiderate per chi intende investire a Dubai in modo strutturato e duraturo.
Strategie per ottimizzare la fiscalità aziendale a Dubai
Per beneficiare appieno della nuova normativa fiscale introdotta con la Corporate Tax a Dubai, è fondamentale adottare un approccio strategico e ben strutturato, già a partire dalla fase di costituzione della società.
Tra gli elementi da valutare con attenzione rientrano:
– la giurisdizione societaria, ovvero se costituire l’attività nel Mainland o in una delle oltre 50 Free Zone presenti a Dubai, ciascuna con caratteristiche e benefici specifici;
– il settore operativo, poiché alcuni comparti economici possono accedere a regimi di esenzione fiscale mirata, a seconda del tipo di attività svolta e della zona prescelta;
– la tipologia societaria, come FZCO, LLC, Holding o Branch, da selezionare in base agli obiettivi aziendali, alla struttura del capitale e alla natura delle operazioni commerciali.
Con un affiancamento consulenziale di alto livello, è possibile costruire un impianto fiscale conforme, solido e vantaggioso, evitando errori strategici e ottimizzando ogni aspetto operativo.
L’implementazione della Corporate Tax, lungi dal rappresentare un limite, è un segnale di stabilità e maturità del mercato emiratino, che continua ad attrarre aziende da tutto il mondo.
Questa nuova fase consolida ulteriormente l’interesse verso chi desidera investire a Dubai con visione imprenditoriale, serietà e prospettive di crescita internazionale.
Investire a Dubai nel 2026 richiede una guida esperta
La nuova Corporate Tax Dubai 2026 non compromette i vantaggi fiscali storicamente riconosciuti all’Emirato, ma al contrario ne rafforza la credibilità internazionale.
Con una tassazione contenuta, un ecosistema aziendale avanzato e un’amministrazione digitale ed efficiente, Dubai consolida il proprio ruolo tra le giurisdizioni più attrattive al mondo per chi desidera espandere o delocalizzare la propria attività.
Grazie a questo contesto favorevole, l’Emirato continua ad attirare capitali, talenti e imprese da ogni parte del mondo, offrendo concrete opportunità di crescita.
Per strutturare al meglio la propria presenza negli Emirati Arabi Uniti, è fondamentale essere affiancati da un team che conosce a fondo la normativa e il mercato locale, così da poter investire a Dubai con sicurezza, visione strategica e piena conformità.
FAQ
Saranno soggette alla Corporate Tax a Dubai tutte le imprese registrate negli Emirati Arabi Uniti che producono redditi imponibili, in particolare quelle con profitti superiori alla soglia di 375.000 AED.
La normativa coinvolge sia le società costituite nel Mainland sia alcune realtà presenti nelle Free Zone, se operano con il mercato emiratino.
La legge prevede tuttavia esenzioni precise per chi rientra in determinate categorie fiscali, mantenendo alta la competitività del sistema.
Sì, le società costituite in Free Zone qualificate continueranno a beneficiare di esenzioni fiscali, a patto che non svolgano attività con il mercato interno degli Emirati e rispettino i criteri richiesti.
La normativa premia i modelli di business orientati all’export e alle operazioni internazionali, offrendo vantaggi strutturali significativi.
Una pianificazione mirata consente di mantenere tutti i benefici storici con piena conformità fiscale.
La Corporate Tax Dubai 2026 si applica con un’aliquota dello zero per cento fino a un reddito netto annuo di 375.000 AED e con un’aliquota del nove per cento per i profitti eccedenti tale soglia.
Questo sistema consente alle piccole e medie imprese, nonché alle startup, di crescere all’interno di un contesto fiscale sostenibile.
La trasparenza e la chiarezza delle regole rendono Dubai una giurisdizione estremamente vantaggiosa a livello globale.
Le imprese devono procedere con la registrazione presso l’autorità fiscale emiratina, mantenere una contabilità ordinata secondo gli standard IFRS e trasmettere la dichiarazione fiscale annuale nei tempi stabiliti.
Il sistema è interamente digitalizzato e favorisce la gestione semplice, trasparente e conforme delle attività fiscali.
Affidarsi a un partner esperto garantisce il pieno rispetto delle norme e la massima efficienza operativa.
No, la Corporate Tax a Dubai si applica esclusivamente ai profitti generati da attività aziendali e non coinvolge le persone fisiche in quanto tali.
I redditi personali come stipendi, dividendi, investimenti o plusvalenze individuali restano esenti da imposte.
Questo rappresenta uno dei motivi principali per cui numerosi professionisti e imprenditori decidono di trasferirsi a Dubai ogni anno.
Assolutamente sì, perché il nuovo regime fiscale mantiene condizioni estremamente favorevoli per chi desidera aprire una società a Dubai.
L’aliquota applicata è tra le più basse al mondo e la struttura dell’imposta è chiara, semplice e facilmente gestibile.
Il contesto economico resta fortemente orientato alla crescita e alla competitività internazionale.
La scelta tra Mainland e Free Zone dipende dal tipo di attività, dal mercato di riferimento e dagli obiettivi strategici dell’impresa.
Le Free Zone offrono vantaggi legati all’esenzione fiscale e alla semplificazione amministrativa, mentre il Mainland consente un accesso diretto al mercato emiratino.
Una consulenza esperta permette di individuare la soluzione più adatta, evitando errori e massimizzando i benefici fiscali.
Ogni società deve redigere un bilancio conforme agli standard internazionali, mantenere la registrazione aggiornata presso l’autorità fiscale e presentare la dichiarazione dei redditi entro nove mesi dalla chiusura dell’esercizio.
La normativa richiede una documentazione chiara, verificabile e ben strutturata, elemento che favorisce le imprese organizzate e lungimiranti.
Un approccio professionale permette di gestire tutto il processo con sicurezza e senza imprevisti.




