Holding VS Società a Dubai: quale conviene?

Offshore a Dubai

Nel contesto dell’economia globale attuale, imprenditori e professionisti sono sempre più orientati verso soluzioni di pianificazione fiscale che consentano di ridurre il carico tributario senza compromettere la legalità. Tra le opzioni più discusse vi sono la costituzione di una holding in Italia e l’apertura di una società a Dubai. Entrambe le strutture offrono vantaggi specifici, ma le differenze possono influire in modo sostanziale sulla gestione fiscale, sulla protezione patrimoniale e sulla libertà operativa dell’imprenditore. Vediamo nel dettaglio quale delle due può rappresentare la scelta più vantaggiosa, anche alla luce delle nuove strategie ibride di integrazione internazionale.

Holding italiana: una struttura consolidata ma complessa

La holding è una società madre che detiene partecipazioni in altre società, generalmente italiane o europee.

In Italia, tale struttura è spesso utilizzata per beneficiare dell’esenzione fino al 95% sui dividendi provenienti da società controllate, e per accedere a vantaggi fiscali in caso di cessione delle quote (PEX).

Tuttavia, le normative antielusione e le recenti evoluzioni fiscali hanno reso più stringente il regime delle holding, soprattutto se collegate a paesi con regimi fiscali opachi.

Inoltre, se non correttamente strutturata, la holding può perdere i suoi benefici a causa della residenza fiscale effettiva dell’imprenditore.

Società a Dubai: fiscalità agevolata e operatività globale

Aprire una società a Dubai consente di operare in un ambiente normativo favorevole, con una pressione fiscale ridotta: l’imposta societaria parte da un’aliquota del 0%, con un massimo del 9% in base ai profitti e alla zona di costituzione (mainland o freezone).

Le società costituite negli Emirati Arabi Uniti non prevedono tassazione sui dividendi distribuiti, né ritenute alla fonte.

Inoltre, non vi è IVA sulle operazioni internazionali.

Il sistema bancario emiratino, inoltre, offre discrezione e flessibilità, rendendo Dubai una destinazione sempre più attrattiva per chi desidera espandere il proprio business fuori dall’Europa.

Rischi e requisiti di entrambe le opzioni

Tanto la holding italiana quanto la società a Dubai richiedono il rispetto di specifici requisiti sostanziali.

Le prime devono dimostrare una reale attività di direzione e coordinamento, mentre le seconde devono rispettare i criteri di economic substance e le normative internazionali antiriciclaggio.

In entrambi i casi, un errore nella pianificazione può comportare il decadimento dei benefici fiscali o, peggio, problemi con le autorità di controllo.

Inoltre, è fondamentale valutare la propria residenza fiscale personale: essere residenti in Italia, ma operare con società estere, può comportare una doppia imposizione o l’invalidazione del regime agevolato.

Il modello ibrido: una soluzione di integrazione fiscale

Negli ultimi anni, alcuni studi professionali hanno sviluppato strutture ibride che integrano i vantaggi della holding europea (italiana o olandese) con quelli di una società a Dubai.

Questo modello consente di canalizzare i dividendi dalle operative italiane o europee verso una holding che, a sua volta, è detenuta da una società emiratina.

Se strutturato correttamente, il sistema consente l’esenzione fiscale sui flussi di dividendi, garantendo al contempo protezione patrimoniale, privacy finanziaria e possibilità di reinvestimento internazionale.

Tutto ciò nel pieno rispetto delle convenzioni OCSE e delle normative UE.

Analisi personalizzata per evitare errori

La scelta tra una holding in Italia e una società a Dubai non può essere generalizzata.

Dipende da molteplici fattori, tra cui la natura dell’attività, la residenza fiscale del titolare, gli obiettivi patrimoniali e le relazioni con clienti e fornitori.

Una pianificazione su misura, supportata da esperti in fiscalità internazionale, è fondamentale per evitare errori costosi.

Oggi, grazie alla possibilità di adottare modelli integrati, è possibile beneficiare dei vantaggi di entrambe le strutture, costruendo un ecosistema societario efficiente, legale e orientato alla crescita globale.

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