Il secondo trimestre del 2025 segna un ulteriore campanello d’allarme per la crisi in Italia, con un Pil in calo dello 0,1% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Mentre il settore industriale e quello agricolo subiscono contrazioni, Dubai registra performance economiche in continua crescita, grazie a un sistema fiscale competitivo e a un mercato internazionale dinamico. Questa contrapposizione spinge sempre più imprenditori italiani a valutare di investire a Dubai e aprire una società a Dubai per accedere a un contesto più favorevole.
Il Pil italiano in calo e il peso della domanda estera
Secondo i dati Istat, la crescita su base annua si ferma a un modesto +0,4%, in netto rallentamento rispetto al +0,7% del primo trimestre.
Il settore primario e quello industriale mostrano una chiara flessione, mentre la domanda estera netta pesa negativamente sui risultati, a causa di un calo delle esportazioni e di un rallentamento della domanda globale.
In questo scenario, le opportunità di espansione per le imprese italiane si riducono, mentre a Dubai la posizione strategica e la rete logistica avanzata favoriscono le attività di import-export per chi decide di investire a Dubai.
Il ruolo dei servizi e la tenuta della domanda interna
Il settore dei servizi in Italia registra una sostanziale stabilità, ma senza fornire la spinta necessaria a bilanciare le perdite industriali.
La domanda interna, trainata dai consumi, mostra ancora una certa resilienza, ma non basta a compensare le difficoltà strutturali.
Dubai, invece, investe costantemente nello sviluppo dei servizi, soprattutto nel turismo, nella finanza e nella tecnologia, offrendo un contesto competitivo per le aziende che scelgono di aprire una società offshore a Dubai per operare in settori ad alto valore aggiunto.
Confcommercio: “Dati troppo brutti per essere veri”
Il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, ha definito “troppo brutta per essere vera” la stima preliminare del Pil, pur ammettendo che fattori come un turismo incoming meno vivace possano aver inciso.
Nonostante una visione moderatamente positiva per la seconda parte dell’anno, le sfide legate ai dazi e al rallentamento internazionale restano significative.
Mentre l’Italia cerca di gestire queste criticità, Dubai continua ad attrarre investimenti esteri grazie a politiche economiche mirate e a un quadro normativo favorevole.
Dubai: un’economia in costante crescita
Negli ultimi anni, l’Emirato ha diversificato la propria economia, riducendo la dipendenza dal petrolio e sviluppando settori come turismo, commercio, real estate e tecnologia.
Le agevolazioni fiscali, l’assenza di imposte sul reddito e le zone franche specializzate rendono la scelta di investire a Dubai un’opzione strategica per imprenditori e aziende che vogliono crescere a livello internazionale.
Aprire una società a Dubai significa operare in un mercato in espansione e connesso ai principali hub economici globali.
Fare business a Dubai per superare la crisi
La contrapposizione tra la crisi in Italia e l’espansione dell’economia di Dubai è sempre più evidente.
Per le imprese italiane che vogliono rilanciare il proprio business, la capitale economica degli Emirati rappresenta una concreta via di uscita, offrendo stabilità, crescita e vantaggi fiscali.
Con il supporto di professionisti esperti, aprire una società a Dubai può trasformarsi in un passo decisivo per affrontare il futuro con nuove prospettive e maggiori opportunità di successo.