I più recenti dati diffusi dall’Istat evidenziano una crisi in Italia sempre più profonda, caratterizzata da un calo del Pil, un crollo del fatturato industriale e salari reali in stagnazione. Mentre il sistema produttivo italiano fatica a reggere l’urto di inflazione, dazi e inefficienze strutturali, l’economia degli Emirati Arabi Uniti continua a crescere, attirando investitori da tutto il mondo. Sempre più imprenditori stanno valutando di investire a Dubai per beneficiare di condizioni fiscali vantaggiose e di un contesto economico stabile e in espansione.
Il Pil italiano torna in negativo
Il secondo trimestre del 2025 ha segnato un calo dello 0,1% del Pil italiano, confermando un trend negativo che si somma a un aumento del fatturato negativo dell’industria e dei servizi.
Il comparto agricolo e quello industriale registrano flessioni significative, con un quadro generale che indica una crisi in Italia destinata a protrarsi.
Nel frattempo, gli Emirati Arabi, grazie a politiche economiche dinamiche e infrastrutture di eccellenza, mantengono tassi di crescita costanti, rafforzando l’attrattività per chi desidera aprire una società a Dubai.
Industria e servizi in sofferenza
L’Istat rileva un crollo del fatturato industriale del 2,2% in valore e del 2,3% in volume, mentre anche i servizi segnano un -0,9% in valore e -0,4% in volume.
Questo contesto limita la capacità di investimento delle imprese italiane e frena l’innovazione.
Al contrario, a Dubai, i settori chiave, dal commercio internazionale alla tecnologia, continuano a espandersi, offrendo opportunità concrete a chi decide di costituire una società offshore a Dubai per accedere a un mercato in costante sviluppo.
Mercato del lavoro: salari fermi e cassa integrazione in aumento
Il quadro occupazionale non è più incoraggiante: le ore di cassa integrazione autorizzate a giugno 2025 sono cresciute del 30,4% rispetto all’anno precedente, con il settore metalmeccanico tra i più colpiti. I salari, seppur in lieve crescita nominale (+3,5% su base annua), restano inferiori di 9 punti rispetto ai livelli pre-pandemia in termini reali.
Questa erosione del potere d’acquisto spinge molti professionisti e imprenditori a guardare a Dubai, dove il contesto fiscale favorevole e l’assenza di imposte sul reddito rendono più semplice investire a Dubai e sviluppare il proprio business.
Dubai: un hub per la crescita internazionale
Mentre la crisi in Italia riduce la competitività delle aziende, Dubai si posiziona come hub strategico per il commercio e gli investimenti globali.
La sua posizione geografica, unita a una rete logistica avanzata e a politiche economiche mirate all’attrazione di capitali esteri, fa sì che costituire una società a Dubai sia una mossa strategica per espandere la propria attività verso mercati in forte crescita come Asia e Africa.
Qui, le imprese trovano stabilità, velocità nelle procedure e un ambiente business-friendly.
Uscire dalla crisi guardando agli Emirati
Di fronte a un’economia nazionale in stagnazione, valutare la possibilità di investire a Dubai può rappresentare per molte aziende italiane la chiave per rilanciare la propria crescita.
La capitale economica degli Emirati non offre solo un quadro fiscale competitivo, ma anche un mercato in espansione, infrastrutture moderne e stabilità politica.
Per chi desidera compiere questo passo in modo sicuro e strutturato, il supporto di professionisti esperti è fondamentale per trasformare una scelta strategica in un successo concreto.